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Tagliare qua e là le calorie o praticare un po’ di attività fisica non è più sufficiente. Oggi la scienza afferma che ognuno di noi è diverso. Da qui l’importanza di personalizzare, di rendere unico il proprio programma nutrizionale e di allenamento, anche attraverso alcuni test specifici
Con il termine dieta, nell’antica Grecia, si intendeva l’insieme delle attività necessarie per mantenersi in salute, quindi alimentazione corretta e allenamento fisico per fare stare bene corpo e mente. Questo significato, oggigiorno, è stato un po’ distorto perché, (troppo) spesso, al termine dieta viene associato il significato di privazione, restrizione. Per dimagrire in modo corretto occorre una rieducazione alimentare, seguendo una dieta bilanciata e studiata su misura.

Saltare i pasti o ridurre drasticamente le calorie ingerite è fondamentalmente sbagliato: più continua la scarsità di cibo, più l’organismo per difendersi dall’allarme di carestia comincerà a bruciare tessuto muscolare, lasciando spazio al grasso viscerale.

Il metabolismo così rallenterà ancor di più e il grasso aumenterà.

Insomma, per affermare di essere in forma non basta più tagliare qua e là le calorie o praticare un po’ di attività fisica anche perché oggi, la scienza, afferma che ognuno di noi è diverso. Da qui l’importanza di personalizzare, di rendere unico il proprio programma nutrizionale e di allenamento. E questo lo può fare solo un un team di esperti, che potrà consigliare e valutare i test più idonei ai quali, chi desidera sottoporsi a un percorso di remise-en-forme, dovrà (o potrà) sottoporsi e utili per individuare il migliore percorso alimentare. Come gli specialisti di Enervit Nutrition Center, che lavorando a fianco di grandi campioni dello sport, hanno maturato una profonda conoscenza e competenza della materia.

«All’interno dell’Enervit Nutrition Center – ci spiega Massimo Rapetti, Biologo Nutrizionista e Coordinatore Enervit Nutrition Center – utilizziamo una BIA Akern con analisi analisi vettoriale. L’impedenziometria, che tutti conoscono per la stima della massa magra e massa grassa in realtà non misura nulla di tutto ciò. La macchina misura l’acqua e da quel valore va a stimare la parte di massa magra e per differenza estrapola la massa grassa. L’analisi vettoriale è importante per valutare il soggetto senza dover rincorrere i numeri che a volte possono fuorviare l’operatore». Ma perché fare questo primo test? «Questo tipo di valutazione – prosegue Rapetti – è importante perché si può andare a vedere l’idratazione e la distribuzione dei fluidi corporei intracellullare o extracellulare (quest’ultima, se in eccesso, è conosciuta ritenzione idrica) .

 

L’esecuzione del test è molto semplice. Ci si sdraia su un lettino, l’operatore posiziona due elettrodi alle mani e due ai piedi e il macchinario fa il resto. Vale la pena precisare che questa misurazione non è finalizzata solo a una stima del tessuto adiposo, ma è utile per portarci a una condizione di benessere.

Ma perché sottoporsi a una bioimpedenziometria prima di iniziare una dieta? «È importante effettuare questo esame prima dell’inizio della dieta poiché in base ai valori estrapolati si stabiliscono gli obiettivi e si modula il percorso alimentare. Il paziente è solitamente focalizzato alla perdita di peso, ma attraverso la strumentazione si può lavorare sia sulla massa magra sia sul ripristino dei compartimenti idrici. Inoltre si riesce a divulgare il concetto che il peso corporeo è solo un numero e che non può essere un obiettivo far scendere quel numero, ma è solo uno dei tanti parametri da valutare. Nel nostro Enervit Nutrition Center la BIA viene effettuata a ogni controllo, non solo la prima visita», ci spiega Massimo Rapetti.

Forse più conosciuto del precedente, il test Adipometrico consente di misurare lo spessore di grasso in punti specifici del corpo. Attraverso alcune equazioni stima la percentuale di grasso, misurando lo spessore di grasso tra il derma e il muscolo. «Il metodo – prosegue Rapetti – è completamente differente dalla BIA poiché quest’ultima parte dalla misurazione dell’acqua per stimare le percentuali di massa magra e grassa. L’adipometria misura il tessuto sottocutaneo per poi dare una stima del grasso totale». Ma non solo, perché questo test specifico prevede anche la misura delle circonferenze. «Incrociare le circonferenze con lo spessore del tessuto adiposo in quel distretto permette all’operatore di comprendere sia l’andamento del grasso sia la massa magra. L’obiettivo è avere più dati possibili, in un tempo ragionevole, per poterli confrontare e analizzare nel periodo in cui la persona è seguita. Il test viene effettuato ad ogni controllo ed è importante per valutare il dimagrimento e l’andamento della massa muscolare», specifica Rapetti.

BIA e test Adipometrico lavorano in modo complementare e consentono al medico di valutare al meglio la composizione corporea stimando il fabbisogno nutrizionale di ogni paziente. «In ogni caso – conclude Massimo Rapetti – è importante non rimanere schiavi dei numeri, ma seguire il trend: non è tanto il numero rilevato dal macchinario che fa la differenza, ma come i pazienti si sentono, se la loro salute e le performance sono migliorate, se le nuove scelte nutrizionali abbiano contribuito al miglioramento generale della abitudini alimentari».

 

 

 

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